Una lettera per te
Carissimi,
eccoci qua a Miratoio. Un posto nuovo per voi e per me. Qui non siamo stati mai: ciò non ha importanza, perché ogni campeggio, dovunque lo si faccia, è nuovo ed è unico!
Tu, di seconda media, inizia questa esperienza in modo diverso, nuovo, entusiasta! Tu infatti non sei più il ragazzino/a dell’anno scorso. Troppe cose sono cambiate in te. Basta che ti guardi allo specchio, basta che dia un occhiata ai tuoi nuovi interessi.
Per te di prima media tutto è nuovo. Tanti vi avranno parlato del campeggio. Da tempo lo desiderate. Ma un campeggio non lo si racconta: lo si vive e basta!
Ora siete qui. Siate sempre sereni e allegri. Che vi prenda un po’ di nostalgia è normale, ma non fatevi consolare troppo. Qui l’aria è fine, basterà una carezza e “vai a giocare” ..
Questa settimana è bella perché ci sei tu. Proprio tu, con il tuo musino da scoiattolo e magari un piccolo portafortuna nascosto in qualche tasca. E’ solo la vostra presenza che rende mitico questo luogo.
Il libretto che chi è stato messo in mano è il nuovo di zecca, non è un testo riciclato di qualche anno fa. È stato pensato proprio per te.
Il libretto ha per titolo “L’ASSEDIO”. La parola “Assedio” è una parola forte. Essa parla di guerra, di nemici, di armi, di violenti. Ma parla anche di eroismi, di condivisione, di amicizie, di comunità.
Lo so che tu hai più interesse per le patatine, la coca cola, la nutella, il telefonino, gli i pad, la tv, i tanti giochi elettronici cui dedichi ore e ore. E poi gli amici: come si fa senza di loro. Quando poi sull’orizzonte spuntano “le amiche” allora il cuore si agita e gli sbandamenti sono di casa!
Mentre la tua mente è tutta presa da queste cose, io ti vengo a parlare di elmo, corazza, arco, mura, trincee, terrapieni, vedetta, corte, baluardo, torrione, fossato, merlo, corpo di guardia, feritoia, ecc.
Tu mi dirai ma di cosa parli? Queste parole non fanno parte del mio vocabolario! Io sono venuto al campeggio per giocare, divertirmi, stare con i miei amici, e tu mi parli di “Assedio”!
Io sono felice che tu sia venuto per divertirti, e anch’io farò di tutto perché tu ti diverta, ma anche il divertimento ha le sue regole e i suoi rischi.
Quando tornerai a casa, i tuoi genitori ti diranno: “Come sei cambiato!”. Sì in una settimana si cambia molto, ma non perché io sia un mago, ma perché tu sei nel pieno dell’adolescenza!
Questa ti porterà a valutare gli altri, genitori compresi, in modo diverso. Avrai esigenze diverse, sogni diversi. Guarderai i più grandi come dei miti, degli eroi, degli invincibili..
Ecco perché ti ho parlato di “Assedio”. Se tu spalancherai ogni tua porta, ogni tua difesa, se brucerai ogni tappa, prima o poi ti faranno prigioniero. L’adolescenza non è una “passeggiatina”. In essa ci sono persone, realtà, situazioni che vogliono impadronirsi della tua vita.
Tutto dipenderà dai nemici che vincerai e del come sarai capace di organizzare la tua difesa. Il campeggio ti offre questa formidabile occasione di intercettare i codici segreti di quanti tentano di sbaragliare le tue barriere.
Un ragazzo che sa combattere è un ragazzo forte, è un ragazzo maturo, è un ragazzo che ha personalità. Egli si guarderà allo specchio con orgoglio e sarà l’orgoglio della sua famiglia e di tutta la comunità!
Il campeggio come sai non lo faccio né io, né gli animatori; lo fate solo voi, con il vostro entusiasmo, con la vostra gioia, con il bene che vi volete, con il mistero della vostra vita.
Chiudete bene le porte, perché l’assedio è già iniziato.
Don Orlando T avullia 7 giugno 2013, ore 10,01
Lunedì 29 luglio 2013
Da dove la loro forza?
La tua adolescenza
Carissimo /a, come il caldo afoso ti spinge a indossare vestiti estivi, così tu stai cambiando il tuo modo di essere, di pensare, di comportarti, di difenderti e di aggredire.
Mi comprendi? Non sto parlando del caldo estivo, ma dell’infanzia che ti va sempre più stretta.
Sta arrivando la primavera: la primavera della tua adolescenza!
Il bambino che fino a poco fa viveva in te, non esiste più.
Ti fermi tante volte sulla soglia della tua casa osservando emozionato i nuovi germogli che spuntano sulla pianta della tua vita.
Ne percepisci i colori, i profumi, l’azzurro del cielo e non vedi l’ora che diventino grandi, capaci di corrispondere ad ogni tua esigenza, capaci di realizzare ogni tuo sogno.
Prova a chiamare per nome a questi germogli! Alcuni ti saranno noti: amore, libertà, indipendenza, amici, ecc. altri sono più personali e forse più importanti: coscienza, giustizia, perdono, creatività, coraggio, volontariato, ecc.
Senza quest’ultimi anche gli altri (come l’amore e la libertà) hanno meno sapore, meno profumo, meno gusto. L’amore e la libertà senza quelli, possono essere il prodotto di un vicendevole egoismo in cui uno può arrivare ad approfittare dell’altro senza alcun impegno costruttivo.
Radici e germogli
Tu sei talmente attento ai tuoi germogli, alle innumerevoli di emozioni che pulsano nel tuo giovane cuore e forse pensi poco che ogni albero ha le sue radici!
Le radici sono tante ! Sono più grandi della chioma dell’albero! Senza le radici quell’albero non avrebbe storia!
Anche tu senza i tuoi genitori non avresti storia.
Senza i tuoi nonni, senza la comunità, senza la nazione con la sua cultura e i suoi servizi(scuola, comuni, ospedali, biblioteche, sport, ecc.), non avresti storia!
Tu sei quello che sei, è perché in tanti si sono chinati su di te: dai genitori all’ultimo amico.
Alla tua età si dà tutto per scontato, tutto per dovuto: dal pane sulla tavola, all’acqua per lavarsi, al tram per muoversi, al pronto soccorso, alla chiesa…
Ma ognuna di queste realtà è il frutto di un dono, di un sacrificio, di una scelta: è frutto di un amore!
Sapresti contare i baci che tua mamma ti ha dato?
Tu non sei un ragazzo di plastica, perché quanti si sono chinati su di te ti hanno donato amore, ti hanno donato la vita!
I germogli della tua adolescenza ti portano a valutare maggiormente il vestito, il telefonino, il sorriso di una ragazzina, ecc. Cose belle, utili, ma ricordati che prima di tutto, anche quando siamo stati generati, si è formato il cuore!
È una verità non solo biologica, ma anche esistenziale: il nostro vivere senza il cuore è nulla!
Il libro di Giuditta
Durante questo campeggio 2013, ti propongo la lettura di un libro della Bibbia: Giuditta!
In esso si parla di una piccola città Betulia assediata da Oloferne comandante dell’esercito di Nabucodonosor e di una ragazza Giuditta che gli taglierà la testa.
Achior ed Oloferne
Nel capitolo 5 e 6 del libro c’è un dialogo molto importante fra Oloferne e Achior.
Oloferne pensa di distruggere Betulia in un attimo tanto. Essa infatti è piccola ed insignificante.
Ma Achior gli ricorda di non sottovalutare gli ebrei. Molti infatti hanno provato a distruggerli, ma nessuno ne è stato capace perché “Dio è con loro”.
Oloferne sbotta contro Achior dicendo: “Che altro dio c’è all’infuori di Nabucodonosor?”. Fa quindi legare Achior e lo fa mettere sulla strada dove gli ebrei gettavano pietre, perché così morisse. Gli ebrei invece lo fanno entrare dentro Betulia.
Leggi il testo: Giuditta 5,5-21
Da dove ha origine la loro forza?
“Da dove ha origine la loro forza?” chiese sarcasticamente Oloferne.
Oloferne si sente superiore a tutti e tutte le popolazioni gli sono andate incontro per sottomettersi (Giuditta 5,4), ma quella domanda lo mette in crisi.
“Da dove ha origine la loro forza, se la città è piccola e il popolo insignificante?”.
Oloferne esperto di grandi eserciti non va oltre la sua esperienza militare.
Non riesce a pensare che c’è una forza dei muscoli ed una forza che viene dello spirito, dalla nostra fede.
Attraverso il racconto della storia ebraica, Achior spiega ad Oloferne, da dove viene quella forza, ma per Oloferne le parole dio, spirito, fede non hanno senso. Sono parole stupide e irrisorie.
Lui non potrà capire…
Anche tu potresti chiederti. “Da dove ha origine la forza di mia mamma, i sacrifici di mio padre?
Da dove origine la bontà, il perdono, la generosità? Che cosa ci si guadagna a comportarsi così?
La forza della fede
Achior evidenzia che è Dio che agisce in noi e con Dio tutto diventa possibile.
Se l’uomo però si allontana da Dio con il peccato egli diventa debole come qualsiasi uomo (Giuditta 5, 17-18).
Ricorda che anche Sansone avendo abbandonato il voto di nazireo fatto al Signore, diventò debole ed ostaggio di Dalila.
E’ la fede che dà origine ad una grande forza.
Da dove viene la forza di Madre Teresa nel dedicare tutta la sua vita ai poveri?
Dove quella di S. Francesco? Dove quella dei Martiri, di P. Kolbe che nel campo di concentramento muore al posto di un altro? Dove la forza di perdonare? Ecc.
Da dove viene la forza di tuoi genitori e di chiunque vive secondo il Vangelo!
Poi uno si può fare 1000 domande sulla fede, ma questo non conta…
Ci facciamo 1000 domande su tante cose: dal chiedere se mi vuoi bene, al perché hai fatto una tal cosa..
Farsi domande fa parte del limite del nostro parlare e del nostro comprendere!
La fede è invece virtù teologale, cioè dono di Dio ricevuto con il Battesimo. Essa è parallela al dono di natura per cui si ama il babbo o la mamma.
Poi, si sa, le domande che ci facciamo su Dio e sui genitori sono tante!
E’ giusto farsi delle domande, ma non saremo mai capaci di darci tutte le risposte. Come non potremo mai bere tutta l’acqua o “assorbire” tutta la luce. Ci vuole umiltà!
Vorrei farti un’ultima domanda. Achior ricordò ad Oloferne la fede del popolo ebraico. Tu ricordi i momenti di fede, ispirazioni, rivelazione interiori, avute magari da bambino, che si sono fissate nella tuo memoria e che sono un punto di riferimento della tua vita?
O ispirazioni ricevute nella preghiera, durante la Comunione o in momenti particolari della tua vita?
Martedì 30 luglio 2013
L’Assedio
L’assedio
Carissimo, ti dicevo ieri, che sei in piena primavera. I germogli della pianta della tua adolescenza crescono a vista d’occhio ed è un attimo passare dalla gemma, al germoglio, al fiore.
Senti la vita che pulsa in te crescere con la velocità del lievito e tu ne rimani entusiasta provando un’intima “soddisfazione”.
Passi ore a rimirarti allo specchio, a provarti un vestito o a emozionarli per un giro con il motorino. Ti piace sentirti amata o lodata da qualcuno.
Anche tu però sai che con i primi fiori arrivano anche le prime api e le prime vespe ed il ronzio si fa sempre più assordante.
Non pensare che la tua bellezza, la tua incipiente giovinezza passi agli altri inosservata. Arriverà un esercito “di api e di vespe” e si butterà su di te per succhiarti la linfa vitale di tuoi profumi.
Gli adolescenti sono terreno appetitoso per tanti: dalla pubblicità e ai diversi boss; da chi è specializzato nel proibito e a chi si presenta a te come “colui che unico sa capirti”.
C’è poi chi ti promette di bruciare i tempi e chi ti offre la sua protezione a patto che tu diventi il suo sguattero..
La barricata
Nell’adolescenza è quasi spontaneo che uno alzi una barricata sempre più alta fra lui e i suoi genitori. Una barricata fatta di silenzi prolungati, di segreti, di alzate di spalle.
A quest’età cresceranno in te desideri, ambizioni, curiosità, ambiguità e tu, piccolo germoglio, dondolerai sul tuo ramo, cercando riparo dai venti gelidi del Nord.
La bellezza, la grande voglia di vivere, le chiacchierate senza fine, i sogni dell’adolescenza e dell’amore, ecc. sono cose meravigliose, ma ogni viaggio ha i suoi rischi ed il suo pedaggio.
Se tu non sei forte, se non sei avveduta, se credi ad ogni provocazione, i “mosconi” possono avere la meglio e tu potresti appassire prima del tempo, prima che il frutto maturi.
La vita è lotta
Ricorda che alla tua età inizia un assedio. Tanti ti gireranno attorno con le loro proposte ambigue e accattivanti. Non spaventarti, piccolo fiore, io non voglio scoraggiarti. Non voglio distruggere la tua poesia o i tuoi sogni.
Io voglio (io debbo dirti), che la vita non è una nuvola rosa baciata da un sole che muore. La vita è una lotta forte e impegnativa. Se saprai vincere, allora sarai la migliore!
Osserva ciò che avviene nella riproduzione: milioni di spermatozoi per un solo ovulo. E’ solo uno che vince!
Tu forse potreste dirmi: ma io non capisco!
Può darsi. Ma ascoltami. Osserva come sta cambiando il vostro modo di parlare. Quali sono gli argomenti più frequenti? Quali segreti vi scambiate? Quali proposte vi vengono fatte? Perché siamo tanto attratti dal proibito? Perché nel parlare aumenta l’intercalare delle parolacce?
E i tuoi sogni sono tanti e tu sei tentato di coltivarli tutti…
Una rosa soltanto
Non puoi correre dietro tutti, finiresti col non coltivarne nessuno.
Ricordi la storia del Piccolo Principe? Egli curava solo una rosa!
Anche se è abbracceresti tutti tuoi sogni, scegline uno solo, quello che darà significato a tutta la tua vita.
Nessuno potrà dirti quale sia il migliore, come nessuno potrà indicarti quale ragazzo o ragazza sia adatta per te.
Se però saprai aspettare, se sarai umile, “Qualcuno” te lo farà capire nel modo e nel momento più imprevisto.
Un cristiano nelle sue scelte non potrà prescindere dalla sua fede e della sua preghiera!
Queste insieme alla carità, allargano il suo cuore e i suoi orizzonti. Allora gli sarà più facile fare le sue scelte e trovare la sua strada!
Venditori ambulanti
All’apparire dei tanti tuoi sogni o esigenze, ecco bussare alla tua porta innumerevoli venditori. Ognuno con la sua ricetta, ognuno con la sua merce unica e, a dir loro,“miracolosa”.
Chi bussa alla porta è ben vestito, educato, si prodiga in mille lodi, ti presenta il suo catalogo come un’occasione eccezionale.
Chi bussa alla porta è però consapevole della tua inesperienza e della tua giovane età e sa che tu puoi essere facile preda per i suoi interessi.
Il “venditore” sa anche che, vendendo a un adolescente, potrà farselo cliente per tutta la vita!
L’armatura
Carissimo, l’assedio è iniziato e serve una forte armatura perché dovrai combattere. Ricordi che Ulisse si tappò le orecchie con la cera per non sentire le provocazioni delle sirene?
Mi considero intelligente e credo che tu non abbia bisogno di tante esemplificazioni per comprendere tutto ciò:
La ragazza od il ragazzo che fanno certe scelte per non essere da meno degli altri o poco furbi, forse sono già vittime dell’assedio…
- Quanto pesa in un adolescente la paura di essere portati in giro? E’ già un modo di essere prigionieri…
- L’esibirsi nel fumare ciò che è proibito: tanto non è niente, tanto io smetto quando voglio, oppure perché altrimenti perdo i miei amici: è un’altra freccia pericolosissima.
- L’abbandonare frettolosamente il gruppo, unicamente per sentirsi grandi. E’ come lasciare libera una postazione militare…
Ogni battaglia non la si vince da soli, ma tutti insieme:
Tutto ciò che create,
che inventate per essere uniti, vi aiuterà.
Se poi scoprite e vi dedicate al volontariato, se scoprirete un vostro ruolo
nella comunità come l’Oratorio metterete sicuramente in fuga i vostri nemici…
Mercoledì 31 luglio 2013
Bellezza di una donna
Carissimo/a, basta guardare una semplice pubblicità o vedere un qualsiasi film per notare quanto spesso la bellezza di una donna venga strumentalizzata. Nello stesso tempo è commovente l’amore di due innamorati, osservare una donna incinta o china sul suo bambino o fermarsi a contemplare la propria mamma.
Lo splendore dei lineamenti di una donna, la dolcezza del suo volto e quant’altro esprima bellezza, fanno di lei un miracolo della natura. Potremmo dire: la donna è il grande dono che Dio da all’uomo:
“Il Signore Dio formò con la costola,
che aveva tolta all’uomo,
una donna e la condusse all’uomo” (Genesi 2,22).
Dio creando la donna completa la creazione. Essa ne è il vertice!
Donna che sei?
Non è una domanda facile! Voi ragazzine, che con un occhio chiacchierate con le amiche e con l’altro fiutate ogni attenzione, ogni parola che in qualche modo vi coinvolge, ditemi: ma voi che siete?
A voi non sfugge niente. Vi divertite chiassose in un gruppo, ridete ad alta voce, sussurrate ad un’amica segreti inviolabili e giudizi azzardati. Piangete per poco.
Le vostre lacrime rendono il vostro volto a volte più dolce e a volte persino comico.
Ma voi chi siete? Chi è una donna?
Ti sei mai fatto questa domanda? Che ruolo ha una donna? Chi vorresti essere? Hai fretta di crescere?
Alla tua età è normale che ci si immedesimi nei tanti idoli delle ragazzine, come veline, attrici, cantanti o personaggi della Tv.
Ti fermi mai a guardare tua mamma? Che ti piace di lei?
Osservando tua mamma dovresti riflettere che di te non conosci che una piccola parte, perché molteplici sono le tue potenzialità nascoste.
Stai facendo un campeggio, che ricorderai per tutta la vita. E’ importante che tu, anche attraverso questa esperienza, diventi consapevole della grandezza e responsabilità dell’essere donna.
Le tre parole
Per questo ti propongo la storia di Giuditta. Chi è Giuditta?
La Bibbia la descrive con tre parole: Bella, Fedele, Timorata di Dio.
Era bella d’aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manasse le aveva lasciato oro e argento, schiavi e schiave, armenti e terreni che ora continuava ad amministrare. Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché aveva grande timore di Dio. (Giuditta 8,7-8)
Tre parole che indicano una personalità forte. Sono le tre parole che fanno di una donna quel vertice della creazione. E queste tre parole non sono fra loro distaccate, ma interdipendenti: la bellezza non è un fatto puramente estetico, ma è subordinato alla fedeltà matrimoniale e al timore di Dio.
La grandezza della donna è conseguenza di tutte le tre parole ed ognuna di esse completa ciò che manca all’altra.
Ecco ciò che è Giuditta…
Leggiamo il testo: Giuditta 8, 9-36
Forte della sua personalità, questa donna vedova e ancora giovane, cambia le sorti del suo popolo, che, spaventato dall’assedio, ha deciso di arrendersi al nemico.
Nel racconto che abbiamo letto, fermiamoci a TRE punti essenziali:
1. Non siete capaci di scorgere il fondo del cuore umano (8,14)
2. Speriamo che Dio non trascurerà noi e la nostra nazione (8,20)
3. Dimostriamo che la vita dei nostri fratelli dipende da noi. (8,24)
La bellezza non è solo un fatto di armonia estetica. La bellezza è l’armonia dell’intera persona.
Ci sono donne che non sono certamente modelle da sfilata, ma trasmettono simpatia, forza interiore, accoglienza, solidarietà, che non hanno niente a che vedere con tante “bellezze plastificate”.
Giuditta, nel brano che abbiamo appena letto, ci dice che la bellezza senza le tre virtù: umiltà – fede – carità, non è completa, è solo pubblicitaria.
Sono queste tre virtù che, per così dire, danno il sapore, il profumo, l’umanità e la spiritualità ad una persona.
Queste tre virtù fanno davvero la differenza!
Umiltà
Giuditta, invita il popolo anzitutto all’umiltà. La superbia ci fa sentire superiori a tutti, distrugge la nostra persona e le nostre sensibilità.
Giuditta ci ricorda che “se noi non siamo capaci di scrutare, di capire le profondità del nostro cuore, come potremo comprendere i pensieri di Dio?”.
Una persona che non è umile, è immersa nella nebbia della sua autosufficienza. Quella persona non sarà solare e non può essere bella. Alle volte può rimanere anche antipatica.
Fede
La fede non è una virtù infantile che il primo caldo dall’adolescenza fa scomparire come neve al sole.
Giuditta invita il popolo a comprendere che Dio ha un progetto su di loro.
Un progetto che è iniziato con Abramo, Mosé, con “i nostri padri”.
Tu non sei frutto di un caso, dell’incontro fortuito fra uno spermatozoo ed un ovulo.
Se tu non sei frutto di un caso, non puoi nemmeno vivere per caso o a caso!
C’è un Dio che guida tuoi passi e che ha fatto un patto con te. Egli camminerà con te. Se tu non lo abbandonerai, egli sarà con te: è il tuo Emanuele.
Alla tua età spunta una certa autosufficienza in famiglia e nella fede…
Ricòrdati però che Dio non annulla una persona, non l’umilia. Per questo la lascia libera!
Egli suscita in te grandi sogni, grandi progetti. A Giuditta le metterà in mente la strada della bellezza per sconfiggere Oloferne.
Io non so quali progetti Dio susciterà in te, ma so che i progetti di Dio sono veramente grandi!
Una donna è bella quando è forte, una donna è bella quando ha grandi progetti!
Carità
“Dimostriamo fratelli che la loro vita dipende da noi”.
La nostra vita è sempre in rapporto qualcun altro. Quella dei genitori in rapporto i figli, quella di un medico in rapporto gli ammalati, quella dello sposo in rapporto alla sposa…
La nostra vita è anche in rapporto gli amici, al nostro popolo.
La Bibbia la chiama la carità, la storia li chiama eroi, la chiesa li chiama santi: il bene rende raggiante il volto di un uomo.
Se fai fatica a pregare, se non ne hai voglia, se ti annoia, non dimenticare di vivere nella carità e nelle varie realtà in cui tu possa dire: io ci sono, contate su di me…
La strada verso il fratello, vedrai che nel tempo ti porterà a Dio…
Prega per noi
La conclusione è stupenda. Davanti alle parole dette da Giuditta il popolo non sa dire altro che: prega per noi! Come fosse una santa, come fosse una Madonna!
Questa richiesta di preghiera sentila anche rivolta a te. Anche a te ti viene detto: prega per noi!
Te lo dice la tua comunità, il tuo futuro sposo e i figli che avrai. La tua “bellezza di donna” ha il potere di generare tante realtà e tante persone. Ogni donna ha un grande ruolo ed una grande responsabilità.
Così è stato per Giuditta, così lo sia per te!
Venerdì 2 agosto 2013
Il coraggio di seguire una strada
Giocare all’attacco
Quando giochi a pallone non è entusiasmante, né tecnicamente opportuno, giocare unicamente in difesa. Rischi di prenderti diversi goal e probabilmente anche qualche fischio dai tuoi tifosi.
Ogni partita diventa bella, emozionante, quando il giocare diventa ardito, quando l’atleta evidenzia le sue capacità con l’armonia dei suoi movimenti e con il passaggio puntuale e preciso della palla, con la fantasia dei suoi scatti e delle sue azioni. Per un bravo giocatore “fare squadra” non è cosa eccezionale, ma parte costante del suo stile.
Un bravo giocatore, trasmetterà anche agli altri parte della sua adrenalina, se davanti all’avversario, non prova il senso d’inferiorità o di paura.
Egli potrà subire anche dei goal, ma giocherà sempre alla grande!
Una strada ci deve pur essere
Questo metodo di “giocare all’attacco” lo sa far proprio anche Giuditta. Essa non si avvilisce davanti alla sua città assediata, ma scuote, con parole ispirate, i suoi concittadini e ricorda loro che salvando Betulia, non salveranno solamente la loro città, ma l’intera nazione!
Essa perciò non sta lì senza fare niente, né tantomeno si mette a fare la vittima.
Fare la vittima è come congelare la propria vitalità…
Fare la vittima è rimanere paralizzati davanti alle difficoltà.
Per trovare una soluzione al problema, Giuditta si raccoglie in preghiera! Davanti a chi pensa, che tutto sia ormai impossibile, essa pensa che una strada ci deve pur essere.
Non sa ancora quale sia questa strada, ma nel suo cuore sente che c’è ed è una grande speranza.
La preghiera la illumina e le fa venire un’idea imprevista ed unica: seguire la via della bellezza!
La potenza della preghiera
La preghiera ha questo dono: fare scoprire la strada!
Da un punto di vista militare una proposta simile sarebbe semplicemente sciocca.
Ciò che uno ha intuito nella preghiera, nessuno lo potrà mai capire.
Solo Giuditta ne è pienamente consapevole e parte.
Tanti l’avranno sconsigliata, altri la vedevano già morta, per altri era superba, qualcuno l’avrà rispettata solo perché era una brava persona, ma nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lei!
Anche tu: vivi la tua preghiera come una scoperta! Il tuo raccoglimento, il tuo silenzio, deve essere il luogo in cui con il Signore scopri la strada che ti porta a superare i tuoi problemi, a realizzare i tuoi progetti. Lo so che alla tua età non è facile pregare così, ma anche a pregare si impara!
Così fecero Gesù, i santi, i profeti, gli eroi e milioni di persone comuni come me e come te.
Giuditta, avendo capito qual’era la sua strada, è disposta a giocare “la sua partita”, fino all’ultimo minuto, anche quando tutto sembra perduto.
Essa, nella preghiera acquista una forza ed una sicurezza, per cui è disposta a perdere la sua vita, ma non la sua dignità.
Così decide di uscire dalla città di Betulia e di affrontare Oloferne.
Debolezza di Oloferne
Ma se non ha armi? Se non ha niente? Se è solo una donna?
Essa affronta Oloferne servendosi unicamente della sua bellezza. Usando, con equilibrio e intelligenza, lodi e astuzia.
Mentre Oloferne è forte solo militarmente, perché basterà la bellezza di una donna per vincerlo! Giuditta è forte interiormente, essa infatti non ha paura di rischiare la sua vita.
Non ha paura, perché lo fa per gli altri: per il suo popolo e per il Signore.
Ci vuole sempre una motivazione per fare qualcosa da grande!
Scoprire il proprio ruolo
Giuditta ha fede! Non però una ‘fede pagana’ del semplicistico: “Signore aiutami”, ma una fede cristiana. Quella che ci fa sentire collaboratori di Dio: chiamati da lui “a fare parte della sua squadra”!
Hai visto quanto ti senti importante quando il mister ti affida un qualche ruolo. Così è la fede.
Così ha fatto Giuditta! Avere la fede ti aiuta a scoprire il proprio ruolo, la propria vocazione!
Se Giuditta ha affrontato Oloferne,
se non ha avuto paura di rischiare la sua vita,
anche tu devi conoscere la strada cui Dio ti chiama,
il ruolo che la comunità e la tua famiglia,
si aspettano da te.
Il momento dell’assedio
E alla tua età, l’assedio si fa sempre più pressante.
Alla 12-14 anni tutto sembra così importante, così necessario, così essenziale: ormai più dell’acqua o del pane.
Man mano che l’adolescenza avanza tanti eserciti ti circonderanno d’assedio e tu – solingo guerriero – devi saperti orientare per sapere cosa sia meglio per te.
A questi “eserciti”, proviamo a dare un nome.
La scuola: a quest’età nella scuola è sempre più difficile il concentrarsi ed il pensiero vaga all’infinito e i voti si possono abbassare paurosamente…
Face book, internet, telefonino: sono utili, sono importanti!
- Essi però ti assorbono tanto tempo, forse un po’ troppo?
- E poi quanto ti aiutano a crescere?
- Parlare servendosi di una tastiera elettronica è abbastanza facile! Parliamo allo stesso modo quando siamo di fronte all’altro e quando lo guardiamo negli occhi?
- Che è in una pausa dei tuoi impegni scolastici o familiari ti dedichi a face book, internet, telefonino un po’ di tempo è normale, ma che durante il pranzo o a cena ti blocchi sul telefonino e non ti accorgi che di fronte a te c’è tuo padre o tua madre va proprio bene?
- Che ti voglia togliere un capriccio, potrebbe essere anche giusto, ma che tu stia dietro a tutti i capricci, è la dimostrazione che la tua città sta per essere conquistata!
Aprirò una strada nel deserto
L’assedio non è uno scherzo, può diventare anche una battaglia. Ti può assalire la paura. Ricordati però che tu non sei solo. Se i marinai navigando hanno bisogno del faro, della bussola, ed oggi dei satellitari, anche tu devi tener fissi i tuoi punti di riferimento. La tua famiglia, la tua comunità, il vangelo.
Tu non sei solo, con te c’è sempre il Signore: tutti noi sentiamo il bisogno ogni tanto di parlargli. Lui ci dice:
”Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa. (Isaia 43,19)
L’assedio non si vince con una città di polistirolo, ma costruendo torri maestose e ardite.
Se Giuditta affrontò l’assedio, consapevole della sua bellezza, anche tu dovrai affrontare il tuo assedio, consapevole dei tuoi doni, della tua dignità e del tuo onore.
Sapendo anche ciò che è bene e ciò che male.
La strada è già scritta in te: si chiama coscienza!
Non venderla mai per paura di qualche “frecciatina” o per una qualche critica: ne staresti proprio male!
Solo così la tua città sarà forte e
chi abiterà in te e con te, ti benedirà.
Sabato 3 agosto 2013
“Lodate Dio..”
La paura
Carissimo, all’età dell’adolescenza la paura, la timidezza possono essere i punti “deboli” di un assedio. Infatti se è vero che ogni novità ci attrae, è anche vero che ogni situazione nuova ci può dare insicurezza.
Alla tua età la paura di non essere come gli altri, la paura di non avere la libertà degli altri, le scarpe degli altri, il parlare degli altri. La paura di non essere amati, considerati, la paura per un foruncolo, per un naso non perfetto, la paura di qualche chilo in più, ecc. possono fare di noi delle persone fragili.
La paura è una micidiale alleata dell’assedio.
Prendi coscienza anzitutto che Dio ha creato l’uomo con mille potenzialità, spesso nascoste.
Si sa che c’è sempre in noi qualcosa che non è perfetto, ma la natura ci compensa ampiamente con altri doni. Così è nell’aspetto biologico del nostro corpo (dovresti aver studiato la straordinaria compensazione che c’è nel nostro fisico).
Così è anche nell’intelligenza! Nessuno è stupido! Si può fare gli stupidi, ma non si è stupidi!
È vero che ci sono diversi tipi di intelligenza: intuitiva, pratica, logica, sensitiva, fantasiosa, ecc. ma solitamente chi emerge in una, ha più difficoltà nell’altra.. Anche i geni, hanno i loro limiti.
Nella vita tutto è pesato! Ricordalo!
Supera la paura. Non ti far vincere da chi ti assedia. La paura può essere frutto di pigrizia o di autocommiserazione! Non dire mai io non valgo niente!
Giuditta taglia la testa ad Oloferne
Giuditta è giunta nel momento più rischioso della sua impresa: uccidere Oloferne. Essa non lo fa per vendetta o per omicidio, ma per riscattare gli umili, per sconfiggere la prepotenza…
Tutto ciò è sintetizzato dalla sua bellissima preghiera:
“Signore, la tua forza, infatti, non sta nel numero,
né sui forti si regge il tuo regno:
tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei piccoli,
il rifugio dei deboli,
il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati…”
(Giuditta 9, 11)
Noi spesso pensiamo che l’umile sia un debole, un fragile, una persona insignificante: non pensare mai così! Con la sua esperienza Giuditta ci dice che non è così.
Giuditta taglia la testa ad Oloferne, ma non si esalta. Riconosce l’aiuto di Dio e dice – con orgoglio – che lei non si è piegata alle voglie amorose di Oloferne!
La forza morale, può attirare critiche e sorrisini, ma una persona forte incute rispetto!
Leggi il Testo: Giuditta 13, 1-11
La strada di Giuditta
Davvero il coraggio che ha sostenuto,
non cadrà dal cuore degli uomini,
che ricorderanno per sempre la potenza di Dio. (Giuditta13,19)
Vedi, non basta dire Giuditta ha vinto, Giuditta ha tagliato la testa ad Oloferne: non basta battere le mani! Devi ripercorrere tutta la sua vita, tutta la sua strada che l’ha portata alla vittoria.
La vita di Giuditta è stata tutta una coerenza. Essa, sposa felice, rimasta vedova, si diede alla preghiera e al digiuno. Pur essendo attraente, nessuno poté dire male di lei. E’ onesta. (Giuditta 8,6-8)
Vive con sofferenza l’assedio di Betulia e poi interviene perché il popolo abbia fiducia in Dio.
Uscita dalla città, viene accolta a braccia aperte da Oloferne: avrebbe potuto restare con lui! No!
Lei prende coscienza che la vita, la bellezza,
i doni che abbiamo, sono una vocazione,
una responsabilità che abbiamo verso tutti.
Taglia la testa ad Oloferne con il rischio che un qualsiasi rumore, un atto imprevisto, le poteva costare la vita. Essa fa tutto questo perché si sente strumento del “Dio che soccorre gli sfiduciati”.
Chiede al Signore la forza e gli riconosce il merito!
Tutta la sua storia non è casuale, ma segue una linea diritta che dall’amore verso Dio porta all’amore verso il popolo.
Questa è la sua strada!
Anche Giuditta avrà avuto i suoi punti interrogativi, le sue perplessità. Alla fine si accorge che nella sua vita tutto aveva un senso, tutto aveva un perché, tutto faceva parte di un progetto: il progetto di Dio.
Per questo essa si rivolge al popolo invitandolo a lodare Dio con lei.
La tua strada di adolescente
Fra due mesi voi di seconda media riceverete la cresima.
- Andando al catechismo avete fatto anche un vostro cammino di fede?
- Che importanza ha per voi la preghiera, la messa, la confessione, la carità?
Le trombe assordanti di chi li assedia, vi infiacchiranno, demoliranno la vostra dignità o diventerete più forti, più orgogliosi nell’essere cristiani.
Nei vecchi catechismi c’è scritto: “la cresima ci fa diventare soldati di Cristo”! Voi per chi combatterete?
Amare Dio è percepirne tutta la forza vitale, e farsi attraversare dalla sua corrente.
Se amando Dio, non prendi la scossa,
rimarrai debole, forse insipido.
Ti limiterai a dire una preghiera per chiedergli aiuto in qualche necessità, ma non sarai mai come Giuditta.
“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima con tutte le tue forze”, così ha fatto Giuditta, così siamo chiamati a fare tutti noi!
Potrei terminare qui! E sarebbe “ora” dirà qualcuno. Tu però stai crescendo. Fra due anni sarai già alle superiore e hai visto quanto tensione si crea in famiglia fra un ragazzo di 15-16 anni e i suoi genitori.
Ognuno è chiamato per nome
Allora vorrei concludere questo campeggio con un brano del Vangelo:
L’indemoniato di Gerasa (Mc 5, 1-20)
Un uomo disperato, pieno di spiriti cattivi, si aggirava per i monti, dormiva nei sepolcri e si percuoteva con pietre. Questi incontra Gesù e gli urla: “Che vuoi tu da me? Non tormentarmi!”.
Gesù gli chiede: “Come ti chiami?”. Una frase che vuol dire: “chi sei tu dentro di te, aldilà dal come ti comporti e dal come urli?”.
L’uomo rispose: “Mi chiamo Legione”, cioè sono pieno di diavoli!
Gesù gli fa capire: “Tu non sei un diavolo, sei un uomo”. E lo guarì. Allora quell’uomo, visto che Gesù stava risalendo sulla barca, gli chiese di farlo venire con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: “Va nella tua casa, dai tuoi e annuncia ciò che Dio ha fatto per te!”.
Può sembrare strano che Gesù non gli permise di seguirlo. In realtà Gesù voleva dargli un ruolo. Stare vicino a Gesù per quell’uomo poteva sembrare una sicurezza, ma così non sarebbe cresciuto.
Anche a te Gesù dice di crescere, di non giocare a fare il bambino.
Trova anche tu il tuo ruolo, va anche tu in mezzo ai tuoi e annuncia ciò che Dio ha fatto per te e di te!
E’ la stessa esperienza di Giuditta! Essa ha ricordato ciò che Dio fatto per il suo popolo…
Possa anche tu un giorno, lodare Dio per ciò che ha fatto per te e possano gli altri, i tuoi amici, la tua famiglia, il tuo paese lodare Dio per ciò che tu hai fatto per loro, perché il
“Il coraggio ti ha sostenuto e non ti è mai caduto dal cuore”. (Giuditta 13,19)