Camping Revival 2008
Carissimi, GRAZIE!
Grazie per essere venuti, grazie per essere qui! E’ passato tanto tempo da quei giorni eppure quel fuoco non si è spento, le emozioni vibrano ancora nitide e chiare: basta osservare ciascuno di voi e tutto ci è evidente.
Sembra che fossimo stati insieme anni e anni, come i nostri nonni nella guerra del 1915/18, eppure sono stati solo 7 giorni di campeggio! Sette giorni e basta, ma quei 7 giorni hanno segnato la nostra vita!
Grazie e onore a voi per questa esperienza, grazie perché ci avete creduto. Un grazie anche a chi per diversi motivi non c’è questa sera, ma è qui lo stesso, con tutto il nostro affetto e la nostra riconoscenza.
Il COMITATO mi ha detto, mi ha ordinato, di fare un discorso: obbedisco, anche se a me sarebbe bastato guardarvi negli occhi, perché questo è uno dei giorni più SIGNIFICATIVI della mia vita!
Ho ripensato e ripenso tante volte ai campeggi, e mi sono detto perché hanno tanto successo, tanta forza, tanta grazia? Essi non sono solo una gita, un’uscita, ma c’è qualcosa di straordinario, c’è Qualcuno che ci guida!
Ho cominciato a pensarci molto seriamente giovedì 11 luglio 1985: ricordate il Cammino verso l’Oreb, con la grande avventura sul Sasso Simone, quando si avverava ciò che si leggeva nell’Esodo?
In ogni campeggio c’è stato un piccolo o grande segno: da Paolo Pierucci che si ferisce in testa come san Paolo a Damasco, all’elicottero del Piccolo principe nel 1995, al mio malore nel 2003 quando Qualcuno mi ha messo la mano sul cuore! Ho voluto che in questa sala fosse raffigurato un Angelo: non è solo una bella cosa, ma è la sintesi e l’espressione di tutte le esperienze vissute.
Oltre questi piccoli segni ci sono stati tanti altri Angeli che si sono uniti a questa esperienza non perché chiamati da me, ma perché hanno anche loro sentito la chiamata del Signore. Penso ai Catechisti che sono stati sempre miracolosamente disponibili. Penso a Peppino che reggeva la cucina da solo ad Alfero, a Poggio alla Lastra, al Petrano! L’amicizia non è una sdolcinatura, ma la disponibilità del cuore e del proprio tempo: Grazie Peppino! Con lui e dopo di Lui è arrivato Zeno, è arrivato Giorgio! Sono cambiati i nomi, ma l’amore ai ragazzi è rimasto sempre quello!
Giorgio ti ricordi la festa romana del 4 agosto 1992 quando tu facesti la parte di Zeus con le ciabatte in mezzo alle spine! Grazie Giorgio, sei sempre stato buono: tu e i tuoi arrosti!
Zeno che diciamo di te? Tu non hai mai tenuto un incontro, un discorso, ma il tuo esempio, ha insegnato a questi giovani più di tutti i loro studi e i loro libri universitari! Diceva questo anche papa Giovanni ai suoi genitori! Grazie, Zeno ti vogliamo bene!
Poi la Rita! Vedi Rita tu sei mamma, hai avuto tanti figli e sai cos’è l’amore: è contagioso!
E tu ci hai contagiato! Ti ricordi i passatelli nella cena di gala di Badia a Ruoti nel 1999? Non posso dirti tanto perché ancora ci segui, ci ami: Rita sei una di noi! Grazie anche a quanti con voi hanno lavorato giorno e notte: è vero Patrizia, Morena, Wilma, ecc..
Nell’organizzare i campeggi ho avuto bisogno anche di qualche famiglie, perché erano tempi difficili. La prima fu la famiglia Matteucci: grazie per la vostra presenza, ma grazie ancora di più per l’Angelo che vi ha e ci ha sempre accompagnato! Vennero anche Pratelli e Coculla, alcuni genitori, ecc..
I campeggi sono gli scherzi, è l’assassino, i canti senza fine, gli amori improvvisi, le notti insonni, le bisbocce con le patatine, la nutella e la coca cola. Campeggi sono le confidenze, le lacrimucce, la ’mossa’ che avviene sempre fra il martedì e il mercoledì con qualche ’cazzatina’! Campeggi è stare attenti al don, ma campeggio è sopra tutto il momento dell’incontro, della preghiera, del silenzio!
Campeggio è giungere sfiniti alla domenica mattina, dirsi chi me lo fa fare, e ripensare subito al prossimo! Campeggio sono le foto! I libretti e le dediche sono la ciliegina sulla torta!
Campeggi sono le passeggiate: so di aver esagerato, ma volevo dimostrarti che tu sei più di quello che sembri. Che devi tirar fuori tutto l’uomo che c’è in te.
Dillo anche ai tuoi figli, non essere tenero, anche Gesù è esigente, esigente come un’artista!
Chi non ricorda le passeggiate al Catria, al Nerone, le salite al Petrano e il 5 agosto 1993 quando diretti verso Camandoli non prendemmo il sentiero verso i Fangacci. Dopo due ore di cammino di ritrovammo allo stesso tronco dove verso le nove avevamo fatto la foto ricordo?
Le passeggiata sono dure, ma ci hanno sempre unito e sciolto il cuore!
Perché questo REVIVAL? Solo per ricordare? Solo per amicizia? Un po’ sì, ma c’è di più!
Ho voluto che il DVD iniziasse con il risveglio ad Alfero del 1986: non è a caso!
Quella volta vi dicevo: SVEGLIA! Ora vorrei dire a tutti voi: Svegliamo Montecchio!
Ora siete tutti uomini e donne, ora il Paese è nelle vostre mani (e lo sarà sempre di più). Tutto quello che avete avuto fatelo fiorire, fate bello il paese, fate bella la vostra famiglia..
Basta poco per realizzare un sogno, un progetto, un’iniziativa.
Ricordate che siete una forza, una potenza, ricordate che tanto avete ricevuto e tanto potete dare: nel volontariato, nell’AVIS, nella pro-Loco, nella scuola, nelle diverse attività dell’anno.
Tanto potete dare nell’arte, nella musica, nell’attenzione ai piccoli, nell’Oratorio, nella Parrocchia.
Forse questa sera a tanti di voi, verranno proposte, intuizioni, genialità: scrivetele sul foglietto e mettetelo nella apposita scatola all’ingresso.
Proponi anche qualche iniziativa di cui ti fai promotore e protagonista.
In questa sera, in cui una miriade di ricordi, esplode come fuochi d’artificio verso l’alto, guardiamo verso il cielo dove degli amici ci hanno preceduto nella VITA, forse – e senza forse – sono gli Angeli che hanno disegnato la nostra storia: la storia che ha fatto bella la nostra gioventù!
Montecchio 29 novembre 2008
don Orlando