Pellegrinaggio o Viaggio?

Da alcuni anni l’idea di fare un pellegrinaggio in Cina mi è balenata in mente. E’ stato come un fulmine a ciel sereno! Un’idea che correva sull’onda delle varie esperienze iniziate dal 2000 con il pellegrinaggio a piedi a Roma.
Santiago, Polonia, Costantinopoli avevano una sua logica, ma la Cina mi sembrava un’utopia e meglio ancora una temeraria pazzia! Fu così che questo progetto di oltre quattro anni fa, l’ho accantonato perché impossibile, perché costoso.

Ma continuamente mi ritornava in mente; lo sentivo possibile, importante, necessario: andare alla tomba di Padre Matteo Ricci nel 400° anno dalla sua morte.
Debbo anche aggiungere che nella mia adolescenza ho avuto la grazia di conoscere tanti missionari che erano ritornati dalla Cina, compreso P. Emaldi che si era tagliata la lingua. Quelle storie mi scaldavano il cuore e davano altre dimensioni alla mia esistenza.

Alla fine di agosto del 2008, bussò alla mia porta un diacono cinese: questa coincidenza riaccese in me l’onda lunga del mio progetto e dei miei sogni: dovevo provare, dovevo tentare questo pellegrinaggio.

Camping Revival 2008

Camping Revival 2008

Carissimi, GRAZIE!

Grazie per essere venuti, grazie per essere qui! E’ passato tanto tempo da quei giorni eppure quel fuoco non si è spento, le emozioni vibrano ancora nitide e chiare: basta osservare ciascuno di voi e tutto ci è evidente.

Sembra che fossimo stati insieme anni e anni, come i nostri nonni nella guerra del 1915/18, eppure sono stati solo 7 giorni di campeggio! Sette giorni e basta, ma quei 7 giorni hanno segnato la nostra vita!

Grazie e onore a voi per questa esperienza, grazie perché ci avete creduto. Un grazie anche a chi per diversi motivi non c’è questa sera, ma è qui lo stesso, con tutto il nostro affetto e la nostra riconoscenza.

Il COMITATO mi ha detto, mi ha ordinato, di fare un discorso: obbedisco, anche se a me sarebbe bastato guardarvi negli occhi, perché questo è uno dei giorni più SIGNIFICATIVI della mia vita!

Ho ripensato e ripenso tante volte ai campeggi, e mi sono detto perché hanno tanto successo, tanta forza, tanta grazia? Essi non sono solo una gita, un’uscita, ma c’è qualcosa di straordinario, c’è Qualcuno che ci guida!

Ho cominciato a pensarci molto seriamente giovedì 11 luglio 1985: ricordate il Cammino verso l’Oreb, con la grande avventura sul Sasso Simone, quando si avverava ciò che si leggeva nell’Esodo?

In ogni campeggio c’è stato un piccolo o grande segno: da Paolo Pierucci che si ferisce in testa come san Paolo a Damasco, all’elicottero del Piccolo principe nel 1995, al mio malore nel 2003 quando Qualcuno mi ha messo la mano sul cuore! Ho voluto che in questa sala fosse raffigurato un Angelo: non è solo una bella cosa, ma è la sintesi e l’espressione di tutte le esperienze vissute.

Oltre questi piccoli segni ci sono stati tanti altri Angeli che si sono uniti a questa esperienza non perché chiamati da me, ma perché hanno anche loro sentito la chiamata del Signore. Penso ai Catechisti che sono stati sempre miracolosamente disponibili. Penso a Peppino che reggeva la cucina da solo ad Alfero, a Poggio alla Lastra, al Petrano! L’amicizia non è una sdolcinatura, ma la disponibilità del cuore e del proprio tempo: Grazie Peppino! Con lui e dopo di Lui è arrivato Zeno, è arrivato Giorgio! Sono cambiati i nomi, ma l’amore ai ragazzi è rimasto sempre quello!

Giorgio ti ricordi la festa romana del 4 agosto 1992 quando tu facesti la parte di Zeus con le ciabatte in mezzo alle spine! Grazie Giorgio, sei sempre stato buono: tu e i tuoi arrosti!

Zeno che diciamo di te? Tu non hai mai tenuto un incontro, un discorso, ma il tuo esempio, ha insegnato a questi giovani più di tutti i loro studi e i loro libri universitari! Diceva questo anche papa Giovanni ai suoi genitori! Grazie, Zeno ti vogliamo bene!

Poi la Rita! Vedi Rita tu sei mamma, hai avuto tanti figli e sai cos’è l’amore: è contagioso!

E tu ci hai contagiato! Ti ricordi i passatelli nella cena di gala di Badia a Ruoti nel 1999? Non posso dirti tanto perché ancora ci segui, ci ami: Rita sei una di noi! Grazie anche a quanti con voi hanno lavorato giorno e notte: è vero Patrizia, Morena, Wilma, ecc..

Nell’organizzare i campeggi ho avuto bisogno anche di qualche famiglie, perché erano tempi difficili. La prima fu la famiglia Matteucci: grazie per la vostra presenza, ma grazie ancora di più per l’Angelo che vi ha e ci ha sempre accompagnato! Vennero anche Pratelli e Coculla, alcuni genitori, ecc..

I campeggi sono gli scherzi, è l’assassino, i canti senza fine, gli amori improvvisi, le notti insonni, le bisbocce con le patatine, la nutella e la coca cola. Campeggi sono le confidenze, le lacrimucce, la ’mossa’ che avviene sempre fra il martedì e il mercoledì con qualche ’cazzatina’! Campeggi è stare attenti al don, ma campeggio è sopra tutto il momento dell’incontro, della preghiera, del silenzio!

Campeggio è giungere sfiniti alla domenica mattina, dirsi chi me lo fa fare, e ripensare subito al prossimo! Campeggio sono le foto! I libretti e le dediche sono la ciliegina sulla torta!

Campeggi sono le passeggiate: so di aver esagerato, ma volevo dimostrarti che tu sei più di quello che sembri. Che devi tirar fuori tutto l’uomo che c’è in te.

Dillo anche ai tuoi figli, non essere tenero, anche Gesù è esigente, esigente come un’artista!

Chi non ricorda le passeggiate al Catria, al Nerone, le salite al Petrano e il 5 agosto 1993 quando diretti verso Camandoli non prendemmo il sentiero verso i Fangacci. Dopo due ore di cammino di ritrovammo allo stesso tronco dove verso le nove avevamo fatto la foto ricordo?

Le passeggiata sono dure, ma ci hanno sempre unito e sciolto il cuore!

Perché questo REVIVAL? Solo per ricordare? Solo per amicizia? Un po’ sì, ma c’è di più!

Ho voluto che il DVD iniziasse con il risveglio ad Alfero del 1986: non è a caso!

Quella volta vi dicevo: SVEGLIA! Ora vorrei dire a tutti voi: Svegliamo Montecchio!

Ora siete tutti uomini e donne, ora il Paese è nelle vostre mani (e lo sarà sempre di più). Tutto quello che avete avuto fatelo fiorire, fate bello il paese, fate bella la vostra famiglia..

Basta poco per realizzare un sogno, un progetto, un’iniziativa.

Ricordate che siete una forza, una potenza, ricordate che tanto avete ricevuto e tanto potete dare: nel volontariato, nell’AVIS, nella pro-Loco, nella scuola, nelle diverse attività dell’anno.

Tanto potete dare nell’arte, nella musica, nell’attenzione ai piccoli, nell’Oratorio, nella Parrocchia.

Forse questa sera a tanti di voi, verranno proposte, intuizioni, genialità: scrivetele sul foglietto e mettetelo nella apposita scatola all’ingresso.

Proponi anche qualche iniziativa di cui ti fai promotore e protagonista.

In questa sera, in cui una miriade di ricordi, esplode come fuochi d’artificio verso l’alto, guardiamo verso il cielo dove degli amici ci hanno preceduto nella VITA, forse – e senza forse – sono gli Angeli che hanno disegnato la nostra storia: la storia che ha fatto bella la nostra gioventù!

Montecchio 29 novembre 2008

don Orlando

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Lettera a S. S. Patriarca Bartolomeo I

Udienza del Patriarca - 17 agosto 2008
Udienza del Patriarca - 17 agosto 2008

Al Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I

Santità,

non so per quale mistero, la Provvidenza di Dio ci ha portati qui davanti a Lei.

Dopo aver compiuto quattro pellegrinaggi – Roma, Santuari mariani, Santiago de Compostela e Częstochowa – ci è venuto in mente di farne uno, non verso un santuario particolare, ma dentro un Comunità, dentro la venerabile Chiesa Ortodossa.

Era nostro desiderio respirare il calore della vostra fede, della vostra Liturgia, per arricchirci dei doni unici che il Signore ha dato a voi, ai vostri Santi, a questa terra benedetta.

Tutto ci sembrava lontano e impossibile, ma le porte si sono aperte una dopo l’altra ed ora – quasi increduli – siamo qui.

Lei ci ha aperto la porta della Sua Cattedrale e del Suo cuore: grazie, Santità! Grazie da tutti noi e da parte della nostra Comunità che ci segue nella preghiera. Un saluto ed un grazie ci ha pregato di porgerglielo il nostro Arcivescovo di Pesaro Mons. Piero Coccia. Egli è stato molto felice di questo pellegrinaggio e lo ha benedetto di cuore.

Noi siamo una piccola comunità, formata prevalentemente di operai. Non abbiamo alcun titolo, né alcun mandato per rivolgerci a Lei, se non quello di essere battezzati. Noi siamo venuti qui perché la ricchezza della vostra fede, delle vostre tradizioni e della vostra testimonianza, sia ricchezza e dono per l’intero popolo di Dio.

Noi siamo venuti qui per pregare per Lei, perché possa essere cerniera fra Oriente e Occidente; perché lo Spirito della profezia Le faccia intravedere la strada che conduce alla piena Unità della Chiesa di Cristo.

Sappiamo che ci sono problematiche e tradizioni diverse! Anche in famiglia ci sono difficoltà, divergenze! Ma tutto questo potrà mai giustificare la divisione? Forse è importante che guardiamo avanti più che indietro, perché Gesù ci dice “andate”; i peccati degli uomini o la storia non possono e non devono annullare la Parola di Dio.

Lei è il successore di Andrea, di colui che per primo ha visto Gesù e lo ha indicato a Pietro e ad altri Apostoli, possa essere anche Colui che indica a tutti la strada dell’Unità.

Possa lo Spirito Santo illuminarlo con la Grazia della fortezza e della semplicità del Vangelo.

La Madonna santissima, renda possibile ciò che sembra impossibile; essa generi una comunità nuova, credibile e capace di essere testimone in ogni realtà della terra. I tempi, i giovani, il popolo ci chiedono questo. Lo Spirito di Gesù ci parla anche attraverso di loro. Non dobbiamo aver paura di osare.

Grazie Santità! Se un giorno i suoi passi fossero sulla nostra strada, si fermi nella nostra Comunità, sarebbe per noi una gioia grandissima. L’augurio più bello però – e che Lei certamente desidera di più – è che un giorno possa spezzare il Pane Eucaristico anche per noi, sul nostro altare, che nostro non è, ma è solo di Cristo.

IL PARROCO

don Orlando Bartolucci

17 agosto 2008

Omelia funerali Ferri e Donini

Funerale di Mattia Donini e Mattia Ferri

Morti nell’incidente stradale di domenica 27 luglio 2008

Questi sono momenti che scuotono ogni famiglia. Ogni genitore guarda il proprio figlio o la propria figlia come un valore ancora superiore. Tanti si immedesimano nella tragedia che stiamo vivendo e si domandano: “se fosse successo a me?”.

Il dramma è: che è successo!

Vedo qui persone e giovani venuti da tutti i paesi vicini. Questa tragica esperienza è comune a tutti: a Morciola, a Rio Salso, a Padiglione, a Osteria Nuova, a Borgo S. Maria, a Montelabbate, a Montecchio..

Quanti giovani sono stati pianti e poi tutto continua prima, come se nulla fosse successo, come se la giovinezza fosse autorizzata a giustificare ogni cosa, ogni esagerazione. Come se a lei tutto fosse permesso, tutto dovuto, tutto lecito; senza rendersi conto che io ho dei doveri morali, affettivi, civici, sanitari; che la mia vita non è solo mia, ma anche dei miei genitori, dei miei amici, della società, della persona che amo..

Prima di tutto un saluto ed un abbraccio alle due Famiglie Ferri e Donini, che sono qui affettivamente distrutte davanti ai loro figli perduti per sempre. Per noi, questo 30 luglio 2008, rimarrà un ricordo che sbiadirà nel tempo, per loro sarà come un orologio rotto, le cui lancette sono bloccate su questa data e su questa ora.

Non abbiamo parole per voi. Solo lo Spirito di Dio potrà introdurvi pian piano al mistero della presenza. Avvertirete una grazia ed una mano che vi accompagnerà, ma soffrirete, più che nel parto.. Perché un figlio, ogni madre, lo genera sempre, ma questa generazione ora si è interrotta.. Leggi tutto “Omelia funerali Ferri e Donini”

Omelia funerale Luigi Marchetti

Luigi Marchetti al campo sportivo
Luigi Marchetti al campo sportivo

Carissimo Luigi, dove eravamo rimasti appena due mesi fa, in quella data memorabile del tuo 50° di matrimonio? Era la giornata dell’Epifania. Abbiamo parlato dei re Magi. Essi – come due sposi – si sono messi in cammino, superando disagi, sacrifici, pericoli. I magi hanno raggiunto il loro scopo, gli sposi hanno guidato con la stessa determinazione la loro famiglia. Appena due mesi fa, non potevamo immaginare che il tuo 50° non era solamente una tappa significativa della tua vita, ma era il tuo traguardo. Tu, come i magi, sei arrivato davanti a Cristo.

In quell’occasione ti ho domandato se volevi parlare al mio posto: ti sei commosso! Oggi, non ci crederai, ma tu parli a tutto il paese. Non sai quante volte in queste ore il tuo ricordo e le tue parole sono rieccheggiate fra i tuoi amici, in tante case, nel cuore delle persone. Forse dicono anche troppo bene di te, ridici un po’, non prendere tutto sul serio! Leggi tutto “Omelia funerale Luigi Marchetti”